Dorgali è un comune
di 8.190 abitanti della provincia di Nuoro. È uno dei centri più
estesi della Sardegna, e tra i più importante della Barbagia. Dorgali
è considerato il capoluogo dell'artigianato e soprattutto del turismo
della Barbagia grazie alle particolarità del suo ambiente naturale
ed alla fama turistica della sua frazione marina Cala Gonone, dalla
quale si possono raggiungere le più belle cale lungo la costa del
Golfo di Orosei. Artigianato, agricoltura, allevamento e turismo
sono i punti forti dell'economia dorgalese che si caratterizza per
l'integrazione e gli stretti legami tra i diversi settori economici.

La cantina sociale,
il caseificio, l'oleificio, i panifici di "pane carasau" (carta
da musica) e le numerose pasticcerie sono il fiore all'occhiello
della sua economia agricola che pur accettando le innovazioni tecnologiche
non rinuncia al sapere della tradizione. Sapere e fantasia che si
ritrovano nei laboratori artigiani specializzati in differenti lavorazioni
(filigrana, ceramica, tappeti, pelle, coltelli, legno) che trovano
un'elegante dimora nelle vetrine delle botteghe che si affacciano
sulle vie principali del paese. Il turismo ha contribuito alla conservazione
di attività e di mestieri antichi. Le nuove generazioni di artigiani,
pur nel rispetto delle forme classiche, hanno contribuito all'affermazione
di nuovi ed originali stili espressivi.
Un ricco giacimento culturale, facilmente visitabile e fruibile,
è costituito dagli innumerevoli siti archeologici preistorici che
costellano i dintorni del paese, che può vantare l'esistenza di
ben due musei: il civico archeologico ed il museo Salvatore Fancello,
dedicato al giovane ceramista deceduto durante la seconda guerra
mondiale. Un territorio vastissimo che ospita una natura sempre
varia e diversa, dalle desolate estensioni del Supramonte alla dolcezza
delle valli coltivate a vite per finire con gli altipiani basaltici
del Gollèi dove si alternano il pascolo e la coltivazione della
vite e dell'ulivo. La campagna dorgalese è un insieme di spazi aperti
ornati ed abbelliti dalle opere dell' uomo: i caratteristici ovili
in pietra e legno di ginepro utilizzati dai caprai, le numerosissime
chiese campestri testimonianza di una forte attenzione della comunità
al divino e al mistero del sacro. L'allevamento, l'agricoltura,
la storia civile e sociale moderna (basti pensare alla legge delle
chiudende) hanno modellato, in armonia con le leggi naturali, il
paesaggio delle campagne circostanti. Natura e cultura da scoprire
per comprendere lo spirito di una comunità, che nella sua storia
millenaria ha rispettato e conservato con equilibrio il suo incredibile
ambiente naturale.